Nuova Riveduta:

Genesi 3:23

Perciò Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto.

C.E.I.:

Genesi 3:23

Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto.

Nuova Diodati:

Genesi 3:23

Perciò l'Eterno DIO mandò via l'uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto.

Riveduta 2020:

Genesi 3:23

Perciò l'Eterno Iddio mandò via l'uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra dalla quale era stato tratto.

La Parola è Vita:

Genesi 3:23

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 3:23

Perciò l'Eterno Iddio mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra donde era stato tratto.

Ricciotti:

Genesi 3:23

Ed il Signore Dio lo mandò fuori dal paradiso di delizia, acciò lavorasse la terra dalla quale fu cavato.

Tintori:

Genesi 3:23

Quindi il Signore Dio lo mandò via dal paradiso di delizie, affinchè coltivasse la terra da cui era stato tratto.

Martini:

Genesi 3:23

E il Signore Dio lo discacciò dal paradiso di delizie, affinché lavorasse la terra: da cui era stato tratto.

Diodati:

Genesi 3:23

Perciò il Signore Iddio mandò l'uomo fuor del giardino di Eden, per lavorar la terra, dalla quale era stato tolto.

Commentario abbreviato:

Genesi 3:23

22 Versetti 22-24

Dio ordinò all'uomo di andare via; gli disse che non avrebbe più occupato, né si sarebbe deliziato di quel giardino: ma all'uomo piaceva quel posto ed era riluttante a lasciarlo, perciò Dio lo obbligò a uscire. Il fatto indica che il suo essere sbattuto fuori da Dio era un allontanamento colpevole dalla comunione divina, che dava beatitudine e gloria in paradiso. Ma l'uomo fu mandato sulla terra dalla quale egli fu tratto. Egli fu mandato a faticare, ma non a un luogo di tormenti. I nostri primi genitori sono stati privati dei privilegi del loro stato di innocenza ma non gli fu lasciata solamente la disperazione. La strada verso albero della vita fu sbarrata. Da questo momento, l'uomo tese invano alla giustizia, alla vita e alla felicità, proprio a causa del suo lavoro e poiché i suoi comandi vennero trasgrediti, la maledizione ebbe piena efficacia: siamo tutti incompleti se siamo giudicati dai suoi comandamenti. Dio rivelò questo ad Adamo non per spingerlo a disperarsi, ma per affrettarsi a cercare vita e felicità nella discendenza promessa, per mezzo della quale si apre per noi una strada nuova e viva verso la Santità.

Riferimenti incrociati:

Genesi 3:23

Ge 3:19; 2:5; 4:2,12; 9:20; Ec 5:9

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